Cromatura a Spessore
Cos’è la cromatura a spessore, in cosa consiste davvero e come viene impiegata oggi nelle lavorazioni industriali?
Questa particolare tecnica di cromatura dura viene ottenuta attraverso l’impiego di un processo galvanico ed impiegata per attribuire o restituire lo spessore originario ad un oggetto o supporto in fase di produzione o manutenzione.
Le componenti metalliche di macchinari destinati allo stampaggio ad alte temperature o utilizzati ad esempio nell’industria laterizia per l’estrusione dell’argilla, subiscono un naturale processo di usura, poiché impiegati a lungo in procedimenti meccanici logoranti.
Sempre più spesso quindi le aziende sono portate ad includere la manutenzione di questi singoli componenti nel proprio processo produttivo, una scelta certamente più economica e sostenibile rispetto a dover prevedere una sostituzione continua del pezzo usurato.
Negli ultimi anni, l’attenzione al recupero e all’economicità delle prestazioni industriali ha visto una crescente richiesta del trattamento di cromatura a spessore da parte di aziende che scelgono di prolungare la vita utile dei propri macchinari. Attraverso la cromatura a spessore infatti, i componenti tornano ad avere le caratteristiche meccaniche intrinseche e possono continuare ad essere impiegati nel processo produttivo a cui appartengono.
La cromatura a spessore viene impiegata per dare nuova vita principalmente a manufatti in ferro che in acciaio che si consumano durante il normale utilizzo, grazie all’utilizzo del cromo ed alla sua caratteristica durezza il trattamento li rende idonei ad essere impiegati nuovamente.
Cromatura a Spessore
Il processo di cromatura a spessore permette di rivestire i supporti che vengono lavorati, con grandi spessori di cromo che possono arrivare fino a 500 micron.
A differenza della cromatura decorativa che deve prevedere un supporto intermedio che garantisca la corretta applicazione anche di sottilissimi spessori di cromo, la cromatura a spessore permette di semplificare notevolmente il processo grazie all’applicazione dello strato di cromo direttamente sul materiale di base.
I materiali che solitamente subiscono il processo di cromatura a spessore sono acciaio e ferro, ma possono essere lavorati con straordinari risultati in termini di prestazioni anche rame, ottone e alluminio.
Cos’è la cromatura a spessore
Gli impianti dedicati alla cromatura a spessore sono costituiti da una serie di vasche contenenti la sequenza di bagni galvanici specifici a seconda della produzione richiesta.
In questo senso gioca un ruolo fondamentale la capacità dell’azienda che si occupa della cromatura a spessore di essere flessibile nella logistica interna.
In funzione delle esigenze tecniche, delle dimensioni e delle caratteristiche del prodotto finito, l’intero processo di lavorazione deve prevedere la movimentazione automatica tra le vasche, una corretta areazione dei locali ed un’alimentazione elettrica quanto più possibile autonoma. A questo proposito MBS TECHNOLOGY S.R.L. si è dotata di un impianto fotovoltaico che consente l’impiego di energia rinnovabile nell’intera produzione aziendale, il recupero del 100% delle acque di lavorazione attraverso un sistema di filtraggio, depurazione e ripresa dell’acqua in circuito chiuso e non ultimo un sistema integrato di filtraggio dell’aria da polveri e fumi di lavorazione.
Il ciclo inizia con una serie di soluzioni sgrassanti, chimiche ed elettrolitiche che consentono di eliminare residui di precedenti lavorazioni, olii e grassi sulla superficie da trattare.
A questo punto la fase di pre-rettifica permette di valutare esattamente lo stato iniziale del pezzo ed effettuare eventuali modifiche alla lavorazione con l’obiettivo di rispettare il progetto presentato dal cliente.
Ne segue l’inizio del trattamento galvanico per immersione attraverso cui il cromo viene depositato a spessore mediante l’uso di anodi in piombo.
Una o più rettifiche intermedie possono essere inserite in questa fase, interrompendo di fatto il procedimento galvanico, al fine di verificare che lo spessore del pezzo rispecchi le specifiche concordate con il cliente.
Infine la rettifica post cromatura. Successivamente al processo di cromatura a spessore è sempre necessaria la rettifica del pezzo attraverso cui vengono eliminati i residui di lavorazione ed eventuali deformazioni post-cromatura.
Le caratteristiche della cromatura a spessore
La specificità del cromo, depositato a spessore, risiede nelle sue caratteristiche, prima tra tutte la durezza del prodotto finito, a volte superiore ai 1000 Vickers.
Per facilitare la comprensione di questo passaggio basti pensare che la scala Vickers definisce la durezza dei materiali in una scala che va da 22 (durezza dell’oro) a 8400 (durezza del diamante). In questa scala il ferro ha un valore di 30-80 Vickers e l’acciaio 120-160 Vickers. Questi due particolari metalli sono quelli che solitamente vengono sottoposti al trattamento di cromatura dura a spessore, tanto basta per capire quanto l’applicazione a spessore del cromo migliora le prestazioni rispetto al pezzo non cromato in maniera determinante.
Altra peculiarità è il basso coefficiente di attrito ottenuto dal supporto a seguito della cromatura a spessore; tale caratteristica risulta fondamentale per garantire migliori prestazioni ai componenti destinati ad essere impiegati nello stampaggio di materiale plastico o in edilizia.
La proprietà certamente più nota della cromatura a spessore è l’altissima resistenza all’ usura rispetto alle caratteristiche meccaniche del solo metallo di base, grazie alla maggiore durezza del semilavorato.
Infine una migliore capacità di trattenere l’olio, è sicuramente la caratteristica fondamentale per le componenti impiegate nei circuiti oleodinamici.