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LA FILOSOFIA KAIZEN, LA NOSTRA FILOSOFIA

Kaizen (改善) è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in megliomiglioramento continuo.

La filosofia Kaizen è facile da immaginare, ma molto difficile da applicare alla vita quotidiana e a quella lavorativa: alla base c’è la spinta e l’incoraggiamento a fare ogni giorno meglio del giorno precedente, nessuna rivoluzione insomma, ma un lento processo di trasformazione di ogni attore del processo che conduce al miglioramento dell’intero Sistema Azienda.

Il primo ad utilizzare questo termine fu Masaaki Imai nel 1986 per descrivere la filosofia di business che supportava i successi dell’industria nipponica negli anni ’80 con particolare riferimento alla Toyota, la prima azienda ad applicare questa filosofia al proprio sistema aziendale, tanto che Toyotismo è stato utilizzato in molti casi come sinonimo.

Nel contesto in cui è nata, la filosofia Kaizen viene tradotta con “miglioramento continuo” ed è a tutti gli effetti una derivazione del Ciclo di Deming (Plan, Do, Check, Act) dal quale si discosta enormemente nell’ applicazione pratica, ma ne deriva storicamente.

Il Kaizen inteso come pratica economica è efficace a gestire al meglio l’ottimizzazione dei fattori produttivi aziendali attraverso lo sviluppo di Sistemi di Gestione orientati al contenimento dei costi di produzione. Ancora una volta infatti la filosofia focalizza l’attenzione sui piccoli miglioramenti ed invita a concentrarsi sul perfezionamento della microeconomia aziendale che produrrà inevitabilmente effetti positivi anche all’esterno.

Il Kaizen come approccio per i sistemi di gestione per la Qualità si connette con concetti come:

  • Snellimento dei processi produttivi (Lean manufacturing)
  • La Gestione della Qualità Totale, TQM ( Total Quality Management)
  • L’abbattimento della gestione delle scorte e del magazzino attraverso una organizzazione aziendale che produca solo ciò che è stato effettivamente venduto e con essa l’applicazione del metodo Just in Time
  • Il Miglioramento della comunicazione interna a proposito di approvvigionamenti attraverso processi assimilabili al KANBAN, un metodo per la reintegrazione costante delle materie prime e dei semilavorati contemporaneamente al loro impiego in produzione;
  • La Riorganizzazione dei processi aziendali che vanno ormai intesi come flussi di lavoro organizzato e a controllo statistico.

Il Kaizen come strategia comportamentale si riferisce ad una pratica diretta al miglioramento costante dei processi manifatturieri, Ingegneristici e di business management secondo una logica bottom-up che recentemente ha trovato applicazione anche ad altre industrie non manifatturiere e del terziario avanzato.

La strategia Kaizen è rinnovamento a piccoli passi, giorno dopo giorno, da applicare con continuità, in radicale contrapposizione con concetti di rivoluzione aziendale ed innovazione repentina che abbiamo imparato a conoscere nella storia dell’impresa occidentale, attraverso esempi non sempre positivi.

La base del rinnovamento è quella di incoraggiare ogni persona ad apportare ogni giorno piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di selezione e miglioramento dell’intera Organizzazione.

LA STORIA

La storia del Kaizen è indissolubilmente legata al rapporto di stretta collaborazione che a seguito della seconda guerra mondiale legarono gli Stati Uniti alla rinascita aziendale del Giappone. Dopo il conflitto mondiale infatti, le forze d’occupazione statunitensi portarono in Giappone alcuni esperti in business management per aiutare la ricostruzione dell’industria giapponese

all’interno di un programma (Management Training Program) finalizzato ad introdurre il controllo statistico di matrice statunitense. Finito il programma governativo nel 1950, venne caldamente consigliato all’industria Giapponese di proseguire lo sviluppo del metodo statistico al fine di implementare il metodo e guidare una solida ripresa economica.

Negli anni ’50 i prodotti giapponesi erano percepiti dai consumatori come scadenti e grossolane imitazioni dei prodotti americani a cui si ispiravano, c’era bisogno di invertire al più presto quel trend che rischiava di compromettere il nascente mercato internazionale nipponico.

Deming ed altri guru del controllo di gestione statunitense, proposero al governo giapponese di ribaltare la situazione in 10 anni attraverso la massiccia introduzione del controllo qualità nell’industria manifatturiera. Il progetto prese il nome di Training Within Industry (TWI) e venne avviato già nel 1951 dal governo giapponese con l’istituzione dell’Economic and Scientific Section group (ESS) che di fatto realizzò il programma.

Emblematico il ruolo dell’informazione nazionale che permise di diffondere filmati educativi, tra cui ne spiccò uno in particolare, intitolato Miglioramento in 4 Passi la cui traduzione giapponese suonava Kaizen eno Yon Dankai: il termine Kaizen veniva ufficialmente introdotto in Giappone.

Deming fu insignito con l’alta onorificenza di Cavaliere di II Classe dell’Ordine del Sacro Tesoro direttamente dalle mani dell’Imperatore del Giappone nel 1960, quale riconoscimento del lavoro svolto e dei risultati conseguiti.

Durante gli anni sessanta l’importazione di prodotti giapponesi nei mercati europei ed americano incrementò significativamente grazie soprattutto all’alta qualità ed al prezzo contenuto di questi ultimi rispetto ai concorrenti occidentali e fu così che la profezia di Deming si realizzò definitivamente.

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